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SGUARDI DALLA SOCIETA'

ANIME URBANE VERSO IL CONFINE

Oggi viviamo in un orizzonte molto contraddittorio, spesso anzi ci chiediamo se c’è ancora un orizzonte davanti a noi.
L'opera esprime una riflessione in merito, in cui l’orizzonte è rappresentato dal confine, parola di cui si vuole dare una spiegazione artistica: luoghi, storie e persone su cui ciascuno di noi dovrebbe soffermare lo sguardo.
Gli uomini che vivono la città esperiscono la distanza tra centro e periferia, tra periferia e confine. Questa distanza fa risaltare il significato più autentico dell’esistenza che sta ai margini.
Uomini che dalle città si spingono spontaneamente verso il confine, sono uomini interessati agli altri, che conoscono la solidarietà della parola. Occorre partecipazione e la pressione sociale ribolle nei sentimenti dell'artista e diventa materia e gesto nella sua pittura. 
Popoliamo i nostri incontri, spingiamoci verso il confine, andiamo verso chi ha bisogno.

ENERGIA EMOTIVA TRA CONTROLLO E LIBERTA'

L'opera si interroga sulle dinamiche del cuore in rapporto ai modelli comportamentali presenti nella società.
Talvolta semplici talvolta conflittuali, le dinamiche del cuore sono simboleggiate, le une,  da tratti che si intrecciano liberamente fra lo loro, le altre da rette intersecanti che definiscono una zona limite di controllo e tutela dei sentimenti.
La zona di confine è protesa al raggiungimento dell'equilibrio tra passione e disciplina, tra rispetto delle esigenze individuali e quelle della collettività. 
La precarietà del cuore  continua, comunque, a trasparire e ad indicare le difficoltà dell'essere umano di raggiungere la  libera consapevolezza del proprio divenire.
Solo attraverso l’ascolto e la cura dei moti del cuore si può ritrovare l'energia di una vera autenticità del sé in grado di interpretare, senza subire, i modelli  proposti dalla società e reinterpretare il futuro.

 

UMANITA' SCARTATA

Attraverso la rappresentazione artistica di sguardi espressivi, si intende testimoniare la necessità di integrare quella parte di società che spesso è ignorata, formata dagli emarginati, poter soccorrerli e promuoverne così lo sviluppo umano integrale.“Mettersi in uscita”, andare verso l’umanità ferita e scartata, con scelte efficaci che nascono dalla capacità di guardare il mondo e le persone senza pregiudizio, vuole essere il messaggio principale dell'opera.

Affrontando l’argomento con sofferenza e lacerazione si richiama il bisogno di “ unità nella diversità” per raggiungere la dignità di ogni uomo e di ogni nazione, rispettosi delle tradizioni. Il compito di proseguire e sviluppare la sensibilità che non emargina, che non scarta ma abbraccia, può avvenire anche attraverso l’arte che testimonia, diventando un esordio ricco di molteplici attività e sempre aperto a nuove espressioni, secondo i bisogni più urgenti della società nei diversi tempi e luoghi. 

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